Assieme a libertà, l'altra parola d'ordine è protezione: "Negli anni Venti, in risposta al mondo che le circondava, le persone creavano i propri spazi nei luoghi clandestini. Nascondevano ciò che indossavano finché non si sentivano al sicuro". Da qui l'idea di ripensare le cappe avvolgenti, elemento caratteristico dell'archivio Ferragamo, come strati di protezione, e gli indumenti dei pescatori – stivali alla coscia e giacche in pelle – alla luce di una preziosa fluidità nel drappeggio. Due spinte forti si individuano nella collezione: da una parte estrema sensualità, fatta di trasparenze, finiture di piume e ricami di paillette, e dall'altra la durezza di un'estetica che cita le donne che negli anni Venti scelsero di vestirsi con abiti maschili, come Joan Crawford e Greta Garbo, riflessa nella spalle enfatizzate e nell’uso della lana pesante.
Maximilian Davis esplora gli anni ’20 e rilegge i codici visivi di un'epoca di forte emancipazione in una collezione che celebra “Quell’espressione di libertà che oggi risuona in me, nel mio heritage e in Ferragamo". Assieme a libertà, l'altra parola d'ordine è protezione: "Negli anni Venti, in risposta al mondo che le circondava, le persone creavano i propri spazi nei luoghi clandestini. Nascondevano ciò che indossavano finché non si sentivano al sicuro". Da qui l'idea di ripensare le cappe avvolgenti, elemento caratteristico dell'archivio Ferragamo, come strati di protezione, e gli indumenti dei pescatori – stivali alla coscia e giacche in pelle – alla luce di una preziosa fluidità nel drappeggio. Due spinte forti si individuano nella collezione: da una parte estrema sensualità, fatta di trasparenze, finiture di piume e ricami di paillette, e dall'altra la durezza di un'estetica che cita le donne che negli anni Venti scelsero di vestirsi con abiti maschili, come Joan Crawford e Greta Garbo, riflessa nella spalle enfatizzate e nell’uso della lana pesante.
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June 2024
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