The New Baroque volume 2 mette al centro le nuove icone della collezione, le sneakers, che assembrate diventano personaggi animati grazie all’arte digitale di Antoni Tudisco.
Scheletri dorati guidano macchine a ritmo di hop-hop nella città del futuro griffata Philipp Plein. The New Baroque volume 2 mette al centro le nuove icone della collezione, le sneakers, che assembrate diventano personaggi animati grazie all’arte digitale di Antoni Tudisco.
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La collezione è un vero e proprio salto a ostacoli fra cappotti, maglieria in tweed, pantaloni e stivali da cavallerizza, bluse ancien régime abbinate ad accessori presi direttamente dai portagioie delle dame di sangue blu Stivali e anfibi accostarsi a capi di haute couture e a proposte più daily. Cappelli da fantino, stivali alti, giacche sagomate e accessori che richiamano i caratteri e le linee della selleria. Moura, per questa collezione, manipola tessuti e tagli, capovolgendo orli, cuciture e punti di overlock, appositamente in mostra, e riadatta i capi dal tocco artigianale lasciandoli volutamente incompiuti e plastici, marchio di fabbrica che prende forma nel gioco di volumi, nastri e lacci sciolti. Colori accesi e acidi si accostano a tonalità tenui e quasi pastello, in un gioco di dissonanze e contrasti che stranisce e affascina. Lo show impagina un video che, su uno sfondo colorato, segue le ore di una giornata, evidenziando il lessico Pucci. Il corpo è libero, atletico, con stampe che brulicano dappertutto: shorts e culottes, infatti, scoprono gambe che non sono mai nude ma decorate. Bomber trapuntati, blouson e pantaloncini corti, polo e body jacquard in mohair lavorato a maglia, tuniche e cappotti double, tute, abiti a pieghe ariosi e impalpabili abiti a trapezio di chiffon decorati con cristalli e piume. Il mood invernale è dato da trapuntature e piumini, sviluppati su piccoli e grandi pezzi come il bomber o gli shorts in seta tecnica o velluto, con imbottiture sostenibili realizzate con fibre di seta naturali e da bottiglie R-pet. Anche il morbido tessuto scuba delle tute da sci è realizzato in nylon riciclato, seguendo l’impegno di Pucci per migliorare la sostenibilità. I riflettori sono puntanti su Fila che si rinnova per il suo centodecimo anniversario con una collezione realizzata da Katie Grand. Che ha attinto agli archivi del marchio di sportswear per creare look che mescolano ispirazioni provenienti dal mondo del tennis, dall’aerobica, dal basket e dal golf nell’ottica di creare un nuovo guardaroba fittato sulle esigenze del vestire di oggi. Il logo Fila F-Box è una sorta di collante in tutta la collezione così come i colori icona del brand, bianco, rosso, nero e navy La Collezione Co-Ed Dsquared2 Autunno Inverno '21 non conosce confini quando si tratta di una mente aperta per l'espressione di creatività e stile. La combinazione a triplo filo D2 dell'outdoor canadese, lo stile di vita metropolitano e l'impeccabile sartoria italiana sono completamente intrecciati creando una trama new-age per il marchio MM6 Maison Margiela va sempre in direzione opposta. Il cortometraggio della label avanguardista della Otb di Renzo Rosso parte dagli ultimi istanti della sfilata, dagli applausi nel backstage, dalla pioggia di lustrini argento. «Fin». Un maglione norvegese in jacquard all’inverso ricorda una tappezzeria a brandelli, le T-shirt con ritratti anamorfici dei compositori Sibelius, Satie e Ravel creano un secondo look se ribaltate. I trench si portano con le buste della spesa. E tutta al contrario è la collaborazione con Eastpak Marianna Rosati presenta la Collezione Autunno Inverno 21/22. «Si parte dall’uniforme da ufficio contaminata dalla voglia di ribellione e sensualità». Gessati, abiti di maglia con effetti ottoman jacquard, trench dal collo avvolgente o in pelle croccante effetto bagnato si mescolano a dress leisurewear, maglie see through, cropped jacket e bra di pelle con maxi borchie. Per un universo dove giorno e notte dialogano continuamente tra di loro. La scena si apre con l’étoile Eleonora Abbagnato che danza insieme a sei ballerine del Teatro dell’Opera di Roma attorno all’Ara pacis La moda e la danza si uniscono in un movimento creativo di libertà e di rinascita. Appaiono immediatamente le donne della città, che indossano abiti di maglia in cashmere riciclato, cappotti double, gonne godet, blazer senza il rever. Fregi e girali d’acanto decorano lunghi abiti in maglia a costine. Abiti e cardigan in cashmere o in mohair, lunghi e sinuosi, sono solcati da rombi e trecce, interpretando la vocazione del brand alla maglieria. Sapienti ricami fatti a mano di perle scaramazze e punti luce suggeriscono un’estetica del rinnovamento che passa anche attraverso l’abbigliamento. Classicismo e naturalismo sfilano in corteo tra le flessuose efflorescenze d’acanto e le moderne “sacerdotesse” indossano lunghi mantelli di alpaca. ANИAKIKI svela le fantasie umane sull’universo. ANИAKIKI, come il warmhole presenta due lati che mettono in connessione due mondi paralleli, un’esplorazione del passato e del futuro, uno sguardo indietro per vedere come sarà il domani ed è proprio attraverso il warmhole che possiamo vedere una dimensione completamente nuova del brand La collezione è caratterizzata da tecniche di tessitura a trecce, stampe con effetti optical, materiali 3M autoriflettenti e le maniche hanno volumi 3D che rappresentano l’entanglement quantistico oltre il tempo e lo spazio. La scelta cromatica di questa stagione abbandona i colori saturi delle passate collezioni per basarsi principalmente sui colori più puri dell’universo come bianco, nero e grigio con incursioni argento e space blue per dare un tocco futuristico. Il make up è retrò mixato a colori metallizati e le acconciature anni 60 presentano trecce voluminose. |
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June 2024
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