Con un’ispirazione che torna oggi per Virginie Viard che riporta quelle atmosfere nella sua collezione. La morbidezza di completi realizzati in maglieria, lunghi spolverini che toccano terra, grandi cappelli piegati e fermati da una broche per mitigare il vento. Tra panta-gonne e montone per gli stivali, per i cappotti doppiopetto e anche per le borse. Con un mix di completi pantalone come quelli boyish che aveva lanciato la stessa Coco, in un melange tra atmosfere anni 20 e un vago sentire flou Seventies.
La musica inconfondibile di Un uomo, una donna firmato da Claude Lelouch getta subito una magia sulla sala. Saranno anche le immagini firmate da Inez and Vinoodh che rendono omaggio nel film proiettato sul grande schermo dello show. E come nella pellicola, interpretata a suo tempo da Anouk Aimée e Jean-Louis Trintignant, si respira l’aria di mare di Deauville, la città amata da mademoiselle Coco dove aveva aperto la sua prima boutique. Con un’ispirazione che torna oggi per Virginie Viard che riporta quelle atmosfere nella sua collezione. La morbidezza di completi realizzati in maglieria, lunghi spolverini che toccano terra, grandi cappelli piegati e fermati da una broche per mitigare il vento. Tra panta-gonne e montone per gli stivali, per i cappotti doppiopetto e anche per le borse. Con un mix di completi pantalone come quelli boyish che aveva lanciato la stessa Coco, in un melange tra atmosfere anni 20 e un vago sentire flou Seventies.
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Un vocabolario dell'abbigliamento, dall'infanzia all'età adulta. La collezione Miu Miu Autunno/Inverno 2024 di Miuccia Prada trae ispirazione dalla portata della vita delle persone, dai suoi tipi di abbigliamento mutevoli che riflettono lo sviluppo del carattere, sia personale che universale. Bisogna affrontare un viaggio ad Aubervilliers per assistere allo show di Coperni. Il duo Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant sceglie di sfilare in uno studio cinematografico fuori Parigi per raccontare gli incontri ravvicinati di terzo tipo con i suoi alieni. Una torre gigante lancia messaggi in codice come nel celebre film di Steven Spielberg per dialogare con lo spazio. Un plotone di creature siderali con i capelli laccati e lo sguardo vitreo scende sulla terra per conquistare il mondo tra giacche body portate a gambe nude, tute bianche trasparenti come divise di un’astronave, abiti di stagnola e gonne dal fondo sospeso. Borse contenute in sacchetti di plastica sembrano reperti provenienti da un altro pianeta come la bag composta per il 99% di aria. Anelli di Saturno decorano gli evening gown di un finale dove lo spettatore resta paralizzato da una luce abbagliante e conquistato dall’invasione aliena. Sguardi stratificati, firma della casa, sono stati impreziositi da accoglienti boa, stampe rinascimentali, pizzi e fiori 3D. Abiti-armature che sono un succedersi di ibridazioni, in cui niente è al suo posto eppure tutto è logico, perfettamente incastrato, calibrato per avere un effetto di bellezza al di là dagli stereotipi. I boots sembrano pantaloni tagliati, o forse è l’inverso?, le giacche si gonfiano con baschine di palloncini gonfiabili, le maglie sembrano reticoli tessuti con fili evanescenti. Domina la forma a trapezio, in particolare sulle giacche con le loro maniche smisurate e lavoratissime. Ruches, plissés, volants in colori a contrasto si sovrappongono su cappotti e abiti a tunica, con un accento sulle spalle, rinforzate da grandi volumi che le mettono in primo piano. Stoffe ora ruvide ora leggere si scontrano frontalmente con lane ad effetto chine. La silhouette si frammenta mantenendo la sua spinta verticale. Volumi morbidi, enfatizzati con estro, per abiti che entrano in scena con piglio teatrale nella collezione di Zimmermann. Il marchio ha preso spunto dalle illustrazioni dei rotocalchi patinati degli anni 20. Ma non solo. C’è anche un disegno dell’artista e attore australiano Barry Otto, che orna il fastoso abito che apre lo show. Altre stampe dai colori caldi e una natura dipinta in stile naïf vengono dalle carta da parati Liberty. I colori e i tessuti, mescolati per creare effetti crepuscolari tra luce e ombra e di texture, rievocano l’eclettico mondo artistico del circolo di Bloomsbury, di cui faceva parte Virginia Woolf. E come lei, le donne di Zimmermann mostrano una personalità piena di sfaccettature e di fascino. Un food market con specialità da tutto il mondo accoglie il pubblico della sfilata di Marine Serre, che torna questa stagione nel calendario donna della Paris fashion week. Un mercato speciale però dove si può anche incontrare la sosia di Kate Moss che si guarda attorno e ammicca al pubblico con cuissarde e una giacca puntellata dalle ormai iconiche mezze lune, che rivestono i lunghi abiti stretch, i collant, i pull, le gonne e gli accessori. C’è chi porta un bimbo nel marsupio, chi passeggia con il carrello della spesa e una baguette sotto il braccio, chi tiene tra le mani un giornale o ci sono le gemelle con completi matchy. Scene di vita reale per raccontare un guardaroba quotidiano dove ci sono bomber, trench, piumini, denim, pull e tutto ciò che può servire per la giornata. Molto nero ma anche stampe pitonate e qualche azzardo finale tra jumpsuit ricamate con fiori rampicanti e un gown drappeggiato con tanto di ali. Cosa direbbe la madre terra se potesse parlare con l’umanità? «It’s about fucking time». Lo slogan letto da Olivia Colman e pronunciato dalle labbra di attivisti ecologisti come Sharon Stone, Liv Tyler, Helen Mirren e Arizona Muse apre lo show di Stella McCartney, che celebra un ritorno alle origini del marchio a partire dal tailoring Savile row, reinterpretato nelle silhouette e grazie a innovazioni eco friendly. Il guardaroba, che riflette il gusto personale della stilista, spazia tra completi mannish, tweed illuminati da cristalli per abiti corti e giacche preziose, cappotti e dress di fili di lana voluminosi, maglieria dai colli giganti. I trench e le gonne in coccodrillo sono realizzati in Uppeal, un’alternativa vegana a base di mela alle pelli di animali, mentre il denim si riveste di paillette in alluminio martellato riciclabile e costruzioni in cristallo senza piombo Una limited edition di abiti e accessori stampati con disegni di labbra è stata resa immediatamente disponibile dopo lo show. Tende che teatralmente cadono a terra una dopo l’altra e svelano le femme di Mugler. Dominatrix pronte a sedurre i boys che sfilano accanto a loro corazzati da giacche dalle spalle possenti come per proteggersi dal graffio delle seduttrici. Ci sono Irina Shayk ed Eva Herzigova ma anche Farida Khelfa nell’immaginario di Casey Cadwallader per la maison di L’Oréal. Vestite di pelle sulla pelle, di cinture strette una sopra l’altra, di cortissimi dress di velluto nero stampato con fiori, di tessuti stretch trasparenti ma anche di cascate di frange di paillettes dark o rosso fuoco. Per flirtare anche con le telecamere che le inseguono. Esempi di femminilità diversi conquistano la scena ma tutte sono ad alto tasso di seduzione. Perché le donne di Mugler sono più svestite che vestite. Con bustier che si riducono a un baffo sopra il seno, gonne che si assottigliano fino a diventare un lembo di tessuto ed evening gown simili a un collant plasmato da anelli metallici d’oro |
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March 2024
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