Lo stilista racconta da qui la sua rivoluzione sottile. Che passa attraverso una rivisitazione dei canoni del vestire maschile tra abiti morbidi, camicie usate come giacche, pantaloni di lino per un generale senso di leggerezza. A chiudere lo show con lui esce, a sorpresa, lo storico collaboratore e braccio destro Leo Dell’Orco.
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Un linguaggio universale che parte dal classico cinque tasche per approdare alla sperimentazione più graffiante firmata Glenn Martens. Il nuovo direttore creativo di Diesel che battezza il suo debutto con una collezione completa per il marchio di Renzo Rosso I capi: denim cinque tasche che rivive grazie al trick di uno stivale incluso, sulla maglieria e sui pezzi storici d’archivio lavorati jacquard o laser printed sul jersey seconda pelle. Ma anche su capospalla oversize di smoked denim e smoked organza che conferiscono un piglio “couture” alla collezione. Il womenswear è caratterizzato da cinture mescolate agli abiti stessi che mettono un accento sulla vita e riportano una fibbia con un logo storico di Diesel. Il menswear invece prende forma attraverso utility pants, shorts, jumpers e bombers frutto dell’unione tra denim e jersey upcycled. L’idea del riciclo è fondamentale anche grazie alla presenza di alcuni capi della Diesel library, una collezione nella collezione, genderless e pensata per restare nel tempo. Numero 00 vuole omaggiare la città di Riccione con uno short movie ispirato dalla musica a 360 gradi. La collezione Spring Summer 22 diventa l’evoluzione degli scenari e delle architetture identificative della città, i colori utilizzati sono sia di derivazione naturalistica come i celeste i beige che ci ricordano le spiagge e il mare della riviera romagnola sia di derivazione nightlife dove accanto all’immancabile nero, uniform color per eccellenza di molte correnti musicali, troviamo il rosso corallo e il “tiffany” richiamo all’eccentricità dei dancers Riccionesi. Le vestibilità sono fluide e naturali, abiti in cui scatenarsi dentro sino all’alba e che accompagnano e esaltano i movimenti di una generazione che ha fatto del dancefloor il proprio palconescia e della musica Il proprio credo, qualsiasi essa sia. Un arcobaleno che sfila su una passerella nella cornice sognante di castel dell’Ovo, eccezionalmente chiuso per lo show che incorona la prima capsule collection maschile di Andrea Pompilio per Harmont & Blaine. «La collezione riflette la mia visione dell’azienda. Sono tanti gli elementi che ci accomunano, dalla tavolozza delle nuance alla camiceria, fino alle righe», ha commentato lo stesso Pompilio durante un’anteprima con MFF, «ho esaltato il tinto in capo del brand in un gioco di total look monocromatici ma che questo processo di tintura ha reso vibranti, in quanto ciascun item ha assorbito il colore differentemente». I volumi si fanno più over, mentre la camicia otto tessuti di Harmont & Blaine arriva a un next step per poi esplodere in una variante di un patchwork che sembra infinito. Tra pantaloni e shorts dalla vestibilità comoda, grazie a elastici in vita che assicurano più fit, maxi zaini e calzature che richiamano quelle da pugile, Semplicità, ordine e freschezza. Sono queste caratteristiche a dominare la collezione primavera-estate 2022 di Kiton, Raffinati capi leisurewear, preziosa maglieria e giacche monopetto o doppiopetto in seta abbinate a pantaloni a prima vista formali, ma resi contemporanei da elastici o coulisse in vita. Rielaborati anche i grandi classici da sera. I completi in grigio e blu oppure gli smoking tornano a essere un importante elemento del look da uomo. La palette è pacata e punta su tinte unite con poche incursioni di fantasie, soprattutto rigate e in prevalenza per i pantaloni. Bianco, grigio, beige e blu signature sono usati in tutte le loro sfumature. Lo stilista britannico Samuel Ross ha introdotto in anteprima a MFF il suo ultimo lavoro per la sua A-cold-wall*. Tra balaclava che coprono il volto in tinte al neon, quei gialli e arancioni che si riversano su pezzi tecnici oppure urban che citano il Dna industrial dell’etichetta, le cui radici affondano nell’immaginario della classe operaia della periferia inglese. «Il galleggiamento tra funzionalità e specificità del tessuto, la vestibilità e la facilità d'uso sono il risultato diretto dell'attenzione alle minuzie dei nostri capi. È un sentimento profondamente rilevante in epoca covid, i bisogni degli user sono prioritari», ha continuato Ros, rivelando una visione attenta al mercato e una non trascurabile maturità stilistica ed etica La giornata rivela svariate cartoline fotografiche uniche nei differenti scenari delle nostre attività. L’agenda sarà abbastanza piena. Comprende una corsa mattutina lungo il fiume dove ci godiamo l’aria fresca di alberi e piante, indossando pantaloni ampi e una t-shirt rilassata. I colori degli uccelli che volano sopra di noi conferiscono allo scenario una colorazione armoniosa. Sul luogo di lavoro, ciò che spicca del nostro look sono i pattern che uniscono colori come il verde mare, il melanzana e l’orchidea; tonalità che solo apparentemente non si abbinano ma che, invece, creano un perfetto equilibrio tra di loro. Alla fine della giornata, facendo due chiacchiere con gli amici, per rinfrescare il nostro outfit aggiungiamo semplicemente una sciarpa nei toni lampone e blu notte. L’ultima collezione di David Catalán mantiene i suoi iconici look in denim, ma questa stagione aggiunge una serie di camicie con piccole cravatte, ispirate alla madre che lavora come carpentiere, disegnando e realizzando sedie di paglia intrecciata, e nuovi cappucci come tributo alla classe lavoratrice delle zone rurali dove lo stilista ha vissuto. Un tunnel laccato di rosso, un po’ spaziale, un po’ labirinto infernale, che si apre su una spiaggia assolata. Un passaggio tra urbano e natura raccontato anche dagli abiti dove primeggia l’amore per il mare. Giacche dal taglio classico si portano con short arrotolati, cappellini da pescatore con immancabile triangolo applicato sotto forma di mini-bag, stampe che citano tatuaggi da lupo di mare sulle camicie. “ Sulle note di uno dei capolavori dell'artista siciliano, L’era del cinghiale bianco, il viaggiatore dell’anima ritratto da Kean Etro cammina su in passerella indossando capi fluidi e velatamente sensuali, disegnati per piacersi. I pattern richiamano il mondo degli interiors si fanno rarefatti per dare un tocco grafico ai pigiama in seta. Trasparenze muovono le silhouette e introducono un vibe onirico con le camicie fil coupé arricchite da fili dorati. Pantaloni metallici in canvas spalmato sembrano provenire da una dimensione interstellare. Leggings spuntano dai pantaloncini oversize arricchiti da simboli arcaici, che decorano anche i bomber ricamati, mentre messaggi di amore e ottimismo sono stampati sui trench e sulle etichette dei capi. |
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June 2024
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